lunedì 23 febbraio 2015

Solo il tempo di morire


Paolo Roversi è un narratore affermato, fondatore del Nebbia Gialla Suzzara Noir Festival e del portale -magazine Milano Nera, autore di quattro gialli con protagonista il giornalista Enrico Radeschi, tutti editi da Mursia, ma anche di libri bukowskiani e di un bel romanzo edito da Rizzoli (L’ira funesta). Milano criminale è uscito in edizione economica per Marsilio, che recentemente ha dato alle stampe Solo il tempo di morire, una sorta di romanzo criminale milanese, un’epopea malavitosa, costruita per cavalcare la moda del momento. Un romanzo che sembra la sceneggiatura di un film di Fernando di Leo, corretto in versione Umberto Lenzi e Scerbanenco, con spruzzatine di Corbucci e Lizzani. Una lotta tra bande imperversa nella Milano degli anni Settanta e Ottanta mentre un poliziotto testardo cerca di contrastare i criminali più potenti, per evitare che Faccia d’Angelo, il Catanese e il bandito dagli occhi di ghiaccio si aggiudichino il monopolio del gioco d’azzardo e dei bordelli di lusso.
Il romanzo criminale della mala milanese copre l’arco temporale che va dal 1972 al 1984, una vera e propria epopea costruita in maniera rigorosa e con stile incalzante da un esperto narratore noir. Cocaina, denaro, bombe, morti ammazzati, camorristi, donne belle e pericolose, si avvicendano sul palcoscenico di una Milano che sta per diventare la metropoli da bere. Un testo che se ancora esistesse il cinema popolare sarebbe una vera e propria manna per i registi del poliziottesco, genere abbandonato e decotto, lasciato in balia di tristi serial televisivi. Un libro che farà felici i molti appassionati del giallo, unico genere che si legge ancora in Italia, a parte qualche sfumatura di grigio e un po’ di roba pubblicizzata dai grandi marchi editoriali.
Permettetemi un appunto: la narrativa popolare non si può vendere a 19 euro, altrimenti di popolare resta solo il nome. Un giallo - genere di consumo per tutti - non dovrebbe superare un prezzo di copertina di 8 - 12 euro. Ma ci sarà un’edizione economica, spero, anche perché Roversi è tradotto in mezza Europa, buon per lui…

Paolo Roversi
Solo il tempo di morire
Marsilio – Pag. 460 – Euro 19

lunedì 16 febbraio 2015

Moschee a Cuba


by Garrincha

L'AVANA - COMINCIA LA XXIV FIERA DEL LIBRO

Venerdì 13 gennaio è cominciata la kermesse cubana. 
L'India paese ospite. 


E' cominciata la Fiera del Libro dell'Avana caratterizzata da una grande affluenza di pubblico, una vera e propria folla di appassionati, a caccia degli oltre 2.000 titoli messi in vendita. Una strana dittatura quella cubana, una delle poche a favorire lo sviluppo della cultura letteraria e cinematografica, anche se - si lamentano alcuni - non si trovano sugli scaffali certe opere di Leonardo Padura Fuentes e di Daniel Chavarría


Una lamentela frequente è che non è reperibile Herejes, l'ultimo romanzo di Padura Fuentes (sceneggiatore del pessimo Ritorno all'Avana - Ritorno a Itaca). Spiegazione ufficiale: è esaurito, sono state vendute tutte le copie della prima edizione (mille) sabato scorso, presso la sede dell'UNEAC (Unione Nazionale degli Scrittori e degli Artisti Cubani), dove è stato presentato. 


Spiegazione maligna: solerti funzionari di Stato l'hanno occultato perché troppo critico nei confronti del governo. Cubanet stigmatizza che la Fiera del Libro è cominciata senza luce elettrica, con poco personale e molte code per poter entrare. Granma e la televisione di Stato non parlano di problemi, per loro soltanto "un grande successo rivoluzionario" e "una notevole affluenza di pubblico". (Gordiano Lupi)




domenica 15 febbraio 2015

La morte in diretta di Fernando Morales



Fernando Morales non prova più interesse per la vita, non ce la fa ad andare avanti senza la moglie, in solitudine, attendendo il giorno della sua dipartita naturale. Non si cura più, vive con indolenza, trattiene i ricordi del passato in un cofanetto immaginario e per lui sono più preziosi del denaro. Un giorno - navigando su Internet nei social network affettivi - scopre un’occasione irripetibile. Decide di morire affidandosi a un’eutanasia assistita che gli consentirà di diventare famoso grazie alla morte in diretta. Chi è il signor Fernando Morales? Ha raccontato la sua vera storia ai funzionari che dovranno occuparsi della sua morte in diretta oppure ha mentito spudoratamente? Non aggiungiamo altro, perché il racconto è breve, gli sviluppi imprevedibili e la suspense fantastica rappresenta il vero sale della storia.
Francesco Verso si prende gioco dei reality show e della società contemporanea, consumistica e televisiva, costruendo una storia ambientata in un ipotetico futuro, che non è poi così distante dalla nostra realtà. Un racconto dotato di una forma perfetta, una scrittura nitida, cristallina, asciutta, senza tempi morti, ma anche di un contenuto politicamente scorretto. L’autore usa lo schema del racconto fantastico per stigmatizzare l’uso smodato dei social network - nella società del futuro trasmettono persino affetto - mettendoci di fronte al problema delle cose che tramandano soltanto loro stesse in una società priva di valori che rende l’uomo sempre meno umano. Fernando Morales è il simbolo dell’individuo solo di fronte alla morte, incapace di dare un senso terminale alla propria vita. Il racconto è una parabola decadente sulla situazione dell’uomo contemporaneo, scritto con la pessimistica consapevolezza che il futuro può metterci di fronte persino alla spettacolarizzazione della morte. Tra l’altro -pensandoci bene - in parte sta già accadendo…
La morte di Fernando Morales è stato adattato in forma teatrale e messo in scena all’interno dello spettacolo The Milky Way di Katiuscia Magliarisi e Chiara Condrò, con musiche di Simone De Filippis. Trovate qui alcune notizie sull’autore: http://www.futurefiction.org/francesco-verso/, un esperto del fatstico - che scrive e traduce - tra l’altro vincitore del Premio Urania 2009 con il romanzo e-Doll.

Francesco Verso
La morte in diretta di Fernando Morales
Future Fiction - E-book Kindle euro 0,99
www.futurefiction.org