mercoledì 28 gennaio 2015

La carne può attendere

Yoani incontra Roberta: "Che bello Internet per tutti!"
La carne può attendere


Brava Yoani che fai da megafono alla voce ufficiale nordamericana e rendi palese il tuo squallido gioco. Roberta Jacobson, la sottosegretaria di Stato è in visita all'Avana e per prima cosa si precipita proprio nella redazione di 14ymedio. In casa di Yoani, per chi non lo sapesse. La blogger è così accerchiata dalla polizia e così infastidita dai Servizi Segreti nel suo lavoro da "dissidente" (al soldo di chi? forse come Arlecchino è serva di due padroni?) che può nel suo appartamento di Piazza della Rivoluzione - quattordicesimo piano - ricevere niente meno che il sottosegretario di Stato USA! 
Avete mai visto lo splendido film di Luc Besson sulla Birmania e sulle reali persecuzioni che dovette subire San Suu Kyi da un governo liberticida? Ve lo consigliamo. Paragonate il calvario sofferto da una vera paladina della libertà con la vita da star della pseudo dissidente cubana. 
Comincerei la mia analisi da un fatto che a molti potrebbe sembrare marginale, farei notare la quantità industriale di acqua minerale Ciego Monteiro disseminata sulla scrivania di 14ymedio. Una confezione costa l'equivalente di un euro, circa 1 CUC. Mica poco per le tasche di un cubano medio che guadagna dai 5 ai 20 CUC al mese. Nella foto (molto parziale) conto 11 bottiglie di acqua minerale: uno stipendio mensile di un operaio! Nelle case dei veri cubani che ho visitato si beveva "agua de la pila" (acqua del rubinetto!), magari dopo averla bollita per ammazzare i germi. 
A parte questo, dall'intervista apprendiamo che la preoccupazione maggiore di Yoani e della Jacobson è quella di "collegare il popolo cubano a Internet", perché la rete significa libertà e possibilità di aprirsi al mondo. 
Tutto vero, ci mancherebbe altro! Resta il fatto che la priorità delle famiglie cubane è la mancanza di carne e di alimenti di prima necessità da mettere in tavola. Aggiungo che ai cubani interesserebbe essere pagati in una moneta dotata di reale potere d'acquisto. Concludo dicendo che libertà significa democrazia, possibilità di libere elezioni, di aprire veri giornali e partiti politici. Su questo ultimo punto pare d'accordo anche la Jacobson che sta lottando per la liberazione dei prigionieri politici e per maggiori diritti umani a Cuba. Yoani e la sottosegretaria USA non mancano di pronunciare la banalità di moda: "Siamo tutti argentini!" (per fortuna che ci risparmiano Charlie), ringraziando il Papa per il lavoro a vantaggio di Cuba portato avanti dalla Chiesa Cattolica. Abbiamo letto l'intervista completa fatta dalla redazione di 14ymedio. Non l'abbiamo trovata un capolavoro di giornalismo. No davvero. Una velina come tante. Pagata bene, però.
 
Gordiano Lupi

martedì 27 gennaio 2015

Gol Mondiali

Gol Mondiali
Edizioni Incontropiede
Pag. 150 - Euro 14,50
 
Ho già avuto modo di apprezzare il buon lavoro di questa giovane Casa Editrice specializzata in libri sportivi, con una certa predilezione per il gioco del calcio. Ragazzi appassionati che hanno del coraggio, perché, come ho avuto modo di sperimentare in prima persona gli aficionados del calcio non sono dei grandi lettori, ma si limitano a sfogliare uno dei tre quotidiani sportivi che ancora si trovano nelle edicole del nostro strano paese. Ci sono le dovute eccezioni, chiaro! Ho giocato al calcio, ho arbitrato in serie C, ho fatto il quarto uomo in A e B, ma in ritiro mi portavo Thomas Mann, Proust, Calvino, Cassola e persino Cabrera Infante. Purtroppo, esiste anche lo snobismo opposto. I pochi italiani che amano leggere, gli intellettuali in genere, snobbano il calcio e tutto ciò che riguarda quel mondo, libri e film compresi. Ne sa qualcosa Arpino, che con Azzurro tenebra ha scritto una bella pagina di letteratura, poco considerata per l'argomento calcistico. Ne sanno qualcosa i cineasti che hanno provato a girare film seri sul calcio, da Pupi Avati (Ultimo minuto) al giovane Zucca (L'arbitro). Non funzionano. O meglio, vanno bene solo le parodie e le farse come I due maghi del pallone, L'arbitro con Buzzanca, Mezzo destro e mezzo sinistro con Gigi e Andrea, L'allenatore nel pallone con Lino Banfi (vittima di un pessimo remake modernizzato)...
Basta divagare. Gol mondiali è un bel prodotto. Diciannove autori - alcuni abbastanza noti nell'ambiente letterario - affrontano la storia della Coppa del Mondo da Uruguay 1930 a Brasile 2014, prendono spunto da un gol e narrano vicende umane - sportive collegate al campionato mondiale. Gli autori: Bacci, Ballestracci (lanciato dal mio Foglio Letterario con Compagno di viaggio e Bluespadano), Bassi, Bedeschi, Facchinetti (consigliamo la lettura de Il romanzo di Julio Libonatti), Favretto, Ferrio, Ghedini, Grassi, Impiglia, Longhi, Lorenzetti, Mastrolli, Paliotto, Pompei, Puppo, Sica e Taccone. La storia del campionato Mondiale 2014 conclude un agile volumetto ed è affidata alle 19 penne impegnate nella raccolta che realizzano un esperimento di scrittura collettiva. Il gruppo di scrittori si è dato un nome: Sport in punta di penna, esperimento letterario nato nel febbraio 2013. Tra i titoli più recenti sfornati dalla giovane Casa Editrice ricordiamo Arrigo di Jvan Sica, un romanzo sulla parabola calcistica e umana di Arrigo Sacchi, Il calciatore stanco di Gino Franchetti, ma anche Rumble in the Jungle di Luigi Guelpa. In preparazione: Memorie dell'Europa calcistica - L'Erasmus del pallone, a cura di Federico Mastrolilli. Per il catalogo completo e le iniziative, consultare il sito www.incontropiede.it.
 
Gordiano Lupi

venerdì 9 gennaio 2015

Fidel Castro è morto davvero?


È un anno che Fidel Castro non compare in pubblico. Per la precisione dall’8 gennaio 2014, quando inaugurò la mostra dell’artista cubano Alexis Leyva “Kcho”. Ha ricevuto a casa propria, nel luglio scorso, i Capi di Stato Xi Jinping e Vladimir Putin. Cominciano a rincorrersi le voci sul suo stato di salute. Vista l’età (88 anni!) e la situazione fisica dell’ex Capo di Stato cubano, è probabile che prima o poi qualcuno ci azzecchi e che indovini la data della morte, anche se è diventato un sofisma privo di importanza. Fidel Castro è un vecchio simbolo del passato, che nella Cuba attuale non ha più alcun peso. Certo, è strano che non sia comparso in pubblico per festeggiare “il ritorno degli eroi dagli Stati Uniti” - le virgolette sono d’obbligo - e che non abbia detto la sua in merito ai nuovi rapporti USA - Cuba. Un Fidel in buona salute avrebbe festeggiato il rientro alla base dei suoi uomini, ma ci piacerebbe leggere un’interpretazione autentica sotto forma di riflessione sulla stampa locale (leggasi Granma, la sola pubblicazione autorizzata), sull’operazione riavvicinamento con gli Stati Uniti. 
Una fonte non verificabile della dissidenza ha confermato che per oggi è prevista una conferenza stampa del Governo Cubano. Invitata la stampa nazionale (sic!) e straniera. Non è stato precisato l’argomento. El Diario de Cuba, ha pubblicato un servizio in cui sostiene che il governo “ha proibito la circolazione delle persone nella zona del cimitero di Santa Ifigenia dove presumibilmente è stata costruita la futura tomba di Fidel Castro”. la tomba  si troverebbe vicino a quella di José Martí, il più grande scrittore cubano dell’800, eroe nazionale, morto in battaglia lottando per l’indipendenza della sua terra. Ironia della storia: un dittatore accanto a un libertario...

Gordiano Lupi

www.infol.it/lupi

Il Foglio Quotidiano e Cuba


Il pezzo mi cita come traduttore.

giovedì 1 gennaio 2015

Arresto strategico per Yoani Sánchez


Yoani Sáchez denuncia il suo “arresto” insieme al marito, Reinaldo Escobar, proprio l’ultimo giorno dell’anno. Lo fa dalle colonne del giornale che dirige: 14 y medio, periodico fantasma letto (poco) soltanto all’estero e che in patria nessuno conosce. Insieme a lei “arrestano” anche Tania Bruguero, visual artist che vive a New York, sbarcata a Cuba per  mettere in scena una chiara provocazione. Tra i fermati anche Eliecer Avila, esponente di Somos Mas (ma chi sono?). Nessuno vuol negare la libertà di esprimersi come diritto civile. Mettiamo soltanto in dubbio l’opportunità del luogo e del giorno per inscenare simile iniziativa. Tutti sanno che il primo dell’anno è il giorno in cui si festeggia la vittoria della Rivoluzione Cubana, l’ingresso di Fidel e dei barbudos all’Avana, ricorrenza solenne celebrata con parate e sfilate. Tania Bruguero doveva organizzare una Tribuna Aperta proprio in Piazza della Rivoluzione?  E doveva farlo a fine anno? Yoani si è tuffata come un pesce sull’evento, forse studiato insieme alla vecchia sodale con lo scopo di fare notizia, ché da troppo tempo non si parlava di lei. L’avvicinamento Usa - Cuba ha messo la blogger in disparte, lei ne è consapevole, reclama un posto al sole, visto che ha fatto tanto. E poi c’è la destra di Miami da stuzzicare, ci sono i Repubblicani statunitensi, insomma, la tavola è così affollata che Yoani spera di poter diventare l’ago della bilancia. Serviva un arresto. Certo, mica un arresto pericoloso, una cosa tranquilla, indolore, domiciliare, senza finire davvero in galera. Consiglio a Yoani, Reinaldo e Tania di organizzare simili attività in Corea del Nord, in una data simbolica per il regime, per vedere che cosa potrebbe accadere. A Cuba tutto si è risolto in un giorno. Non ci sono stati veri e propri momenti di repressione. Per approfondire e farsi un’idea precisa, consigliamo la lettura de La Stampa: http://www.lastampa.it/2014/12/30/esteri/cuba-yoani-sanchez-agli-arresti-domiciliari-fermato-anche-il-marito-reinaldo-escobar-kI8rtwpw3ABCDAhYBVDaNL/pagina.html.