lunedì 29 settembre 2014

Vignette da Cuba

OBAMA NOBEL PER LA PACE

Garrincha se la prende con Obama, Nobel per la Pace (con poco merito).
- Obama è un mollaccione! Negozia con questo, parla con quest'altro, condanna un altro ancora... A che serve tanta diplomazia, ragazzo! Bombe! Bombe! Bombe!
- Ma smettila... Obama ha finito per bombardare più paesi di Bush...
- Ma guarda questo! Non serve neppure il Nobel per la Pace!



PROFUMI A CUBA

Le idiozie che piacciono tanto ai nostri giornalisti

Omar Santana e Garrincha si divertono con il pasticciaccio del lancio dei nuovi profumi a Cuba, notizia che ha entusiasmato la nostra stampa nazionale, sempre a caccia di cose divertenti e curiose da dire, ché i problemi veri non interessano, servono personaggi-copertina tipo la blogtrotter, oppure idiozie da dare in pasto alla gente. Stando a quel che dice il governo cubano, le due nuove linee di profumi (Hugo - dedicata a Chavez - ed Ernesto - dedicata al Che) sarebbero un'idea balorda di alcuni dirigenti, che saranno presto rimossi e sanzionati. E allora noi ridiamoci sopra con la vignetta di Santana, che vede Raul Castro venditore dei due profumi in un negozio dove spicca il cartello: "Non abbiamo carta igienica!". La vignetta è datata, ché i profumi adesso hanno fatto la fine della carta igienica...
Garrincha è ancora più caustico. Ha saputo che i profumi verranno ritirati dal mercato, quindi immortala Chavez e Guevara con affermazioni impossibili.
Che: - E così restiamo senza profumi?
Chavez: - A te almeno resta l'affare delle camicette. Io non ho fatto in tempo a lanciare quello degli uccellini...
Come farà Repubblica? Il noto quotidiano italiano aveva addirittura scomodato un corrispondente per realizzare un video a Cuba sull'importantissima notizia. A quando un video sui problemi reali della gente di Cuba, compagni di Repubblica? Conosciamo la vostra risposta. Non avete bisogno di video, la realtà non appassiona nessuno. Meglio farsi raccontare le cose che non vanno da una turista della democrazia, meglio ascoltare la blogtrotter, quando parte per riscuotere qualche premio e tiene conferenze strapagate nelle università nordamericane (Gordiano Lupi)




venerdì 19 settembre 2014

LA MORTE DEL GATTO E LA RIVOLUZIONE


La muerte del gato, è un film di Lilo Vilaplana che sta facendo discutere molto negli ambienti intellettuali avaneri. Sembra un film pericoloso - se ci passate il termine - perché le persone vicine al governo lo definiscono tremendo e i più pavidi lo guardano di nascosto, negando in pubblico di aver assistito alla proiezione. Il film dura soltanto 15 minuti, ma sono minuti intensi, critici nei confronti dei problemi cubani e del governo, che seguono la linea dei corti di Nicanor, prodotti e diretti da uno scrittore coraggioso come Eduardo del Llano. La muerte del gato segue la tradizione del cinema cubano, fonde tragedia e umorismo, ma la novità è un attacco diretto a Fidel Castro, criticato in maniera esplicita dai personaggi in una sequenza memorabile. Una foto del Comandante simboleggia le cose fatte male, senza criterio, come già in passato era accaduto in vecchie pellicole e programmi televisivi. Se si vuole, anche in Memorias del subdesarrollo di Tomás Gutiérrez Alea - un classico del cinema cubano - il protagonista (Sergio) criticava la necessità che ci siano uomini forti alla guida dei popoli proprio mentre sullo sfondo compariva un manifesto con la foto di Fidel. Niente di nuovo sotto il sole, quindi? Si conferma l'idea - da molti sostenuta - che Cuba è una dittatura blanda, che lascia gli intellettuali abbastanza liberi di esprimere le loro idee.  Non è facile esprimere un'opinione, come sempre accade con Cuba, perché se facciamo un'analisi accurata degli episodi del passato incontriamo esempi di repressione (Padilla e il suo Fuori dal gioco) e di libertà (molto cinema, ma anche letteratura). La muerte del gato vede l'interpretazione di quattro importanti attori cubani: Alberto Pujol, Bárbaro MarínCoralia Veloz e Jorge Perugorría, chiamati a raccontare la tragedia di tre amici che vivono in un quartiere popolare avanero e decidono di vendicarsi di una vecchia comunista delatrice, responsabile di aver fatto finire in galera un amico. La vecchia spiona, Delfina, serve a criticare i Comités de Defensa de la Revolución, un'organizzazione creata per controllare la società cubana dal basso, facendo forza sui cittadini più propensi a seguire una doppia morale. Il gatto nero è un'allegoria chiara dei danni compiuti dalla Rivoluzione e su quanto sia stata negativa. Per questo motivo, i protagonisti desiderano ucciderlo e vogliono far mangiare a Delfina i suoi resti purificati dal fuoco. La spiona rivoluzionaria - in definitiva - deve cibarsi della stessa Rivoluzione e morire con lei. Il film è ambientato nel 1989, l'ultimo anno di vita dell'Unione Sovietica, in pratica l'inizio del periodo speciale, una crisi economica molto dura per Cuba. La storia è scritta a quattro mani da Lilo Vilaplana e Alberto Pujol, presenta alcuni errori di ambientazione e una messa in scena imprecisa, ma è importante perché rappresenta un attacco diretto al castrismo e al comunismo. In passato abbiamo visto film che affrontavano i problemi di Cuba in maniera critica, ma questo sembra più coraggioso - pur nella sua brevità - perché esplicito nell'indicare i colpevoli di una situazione deficitaria. Ricordiamo film come Lisanka (crisi dei missili del 1963), La vida en rosa (si parlava di libertà), e i recenti Conducta, Casa vieja Habanastation (critica del realismo socialista). Vent'anni fa Alicia en el pueblo de Maravilla fece scandalo, ma oggi La muerte del gato pare ancora più sconvolgente. Sono cambiati i tempi? Certo, se una pellicola come quella di Lilo Vilaplana può passare di mano in mano ed essere vista liberamente, qualcosa a Cuba sta accadendo...

Gordiano Lupi


martedì 16 settembre 2014

Cinema Italiano Database: BLOW JOB - SOFFIO EROTICO (1980)

Cinema Italiano Database: BLOW JOB - SOFFIO EROTICO (1980): Regia: Alberto Cavallone.  Soggetto e Sceneggiatura: Alberto Cavallone.  Montaggio: Alberto Cavallone. Fotografia: Maurizio Centini....

Vignette cubane


Il Califfato che affonda le sue radici nel sangue.
di Omar Santana


Raul: - Cosè che più invidi di Cuba?

Maduro: - L'embargo

by Omar Santana


giovedì 11 settembre 2014

Piove sul bagnato: Yoani vince una borsa di studio USA

Yoani Sánchez vince una borsa di studio presso la prestigiosa Università di Georgetown, un assegno da 60.000 dollari, oltre a spese di viaggio per 5.000 dollari e materiali vari per il lavoro da studentessa. La borsa si chiama “Yahoo! Fellow” ed è dedicata al giornalismo digitale, Internet, tecnologia e comunicazioni. La blogtrotter è molto contenta: "Questa borsa di studio Yahoo a Georgetown è un'opportunità per migliorare la qualità del mio lavoro e per rinforzare il giornalismo indipendente a Cuba". Intanto è bene rendere noto al pubblico che 14ymedio, il periodico digitale democratico fondato dalla blogtrotter, non si limita a cancellare i commenti sgraditi, ma blocca definitivamente ogni commentatore che si azzarda a criticare la rivista e le opinioni espresse. E' un esperimento che ho fatto in prima persona, aprendo tre identità di commentatori diverse, che sono state bloccate inesorabilmente, una dopo l'altra, solo per aver dissentito da azioni e opere della blogtrotter. Yoani abbonda in luoghi comuni: "Questa borsa di studio rappresenta un'opportunità per scambiare idee con studenti e membri dela facoltà per ampliare la mia prospettiva del mondo e della stessa Cuba". Resta il fatto che dovrebbe andare a scuola di democrazia e di pluralismo, ché forse a Cuba ha imparato l'esatto contrario. La blogtrotter lotta contro i Castro e si propone come un nuovo caudillo incontestabile? Intanto, la famiglia Castro la lascia libera di andare a Georgetown a "studiare" e a incassare un bel gruzzolo, da utilizzare "per combattere il regime". Non un controsenso? Bene, un nuovo viaggio comincia, nuove valigie sono pronte, la blogtrotter è già sul piede di guerra, come diceva mio nonno. Partirà ancora una volta per gli USA, si riempirà le tasche di dollari e impartirà qualche lezione su come ha scoperto l'acqua calda. Che Dio ci salvi dai fenomeni da baraccone messi in piedi da questa società globalizzata... torniamo a tradurre Heberto Padilla e Virgilio Pinera.

Gordiano Lupi