mercoledì 8 gennaio 2014

LA POESIA DELL'ESILIATO

 
¡Ah!, ¡cuántas noches
Como ésta desprecié! ¡Noches de Cuba!
Que allá en los tiempos de mi edad primera
Pasasteis sobre mí sin comprenderos.
Llegó el momento que os contemple triste.
Llegó el momento que mi vista errante
Vague en la inmensidad. ¡Cuántas estrellas!
¡Qué hermosura! ¡Qué luz! ¿Serán acaso
Influyentes al hombre mientras vive,
O aparecen después que ha sucumbido?
Si influyen en el hombre, ¿cuál la mía?
¿Aquella débil, que refleja apenas?
¿Aquella opaca, triste, moribunda?
¿Eres mi estrella tú?

Francisco Pobeda (Poeta cubano, secolo XIX)

Ah, quante notti
Come questa disprezzai! Notti di Cuba!
Che là al tempo dei miei primi anni
Passaste su di me e non vi compresi.
Arrivò il momento di contemplarvi triste
Arrivò il momento per la mia vista errante
Di vagare nell'immensità. Quante stelle!
Che bellezza! Che luce! Potranno forse
influenzare l'uomo mentre vive,
o appariranno solo dopo la sua morte?
Se influenzano l'uomo, qual è la mia?
Quella debole, che riflette appena?
Quella opaca, triste, moribonda?
Sei tu la mia stella?

Traduzione di Gordiano Lupi

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