lunedì 18 novembre 2013

Aeroporti cubani: il nodo nell’imbuto



di Yoani Sanchez
da www.lastampa.it/generaciony


La gente si accalca, il caldo è soffocante e alcuni recano in mano cartelli con scritti dei nomi. È appena atterrato all’Aeroporto Internazionale José Martí il volo proveniente da Madrid, con il quale arriveranno turisti e molti connazionali residenti nella Penisola Iberica. Ognuno di loro dovrà attendere come minimo dai quaranta minuti a un’ora prima di poter varcare la porta d’uscita.  L’aeroporto dell’Avana è tra i più lenti del mondo, tra i meno illuminati e tra quelli che offrono meno servizi per il viaggiatore.

In un paese che riceve quasi tre milioni di turisti all’anno, modernizzare le strutture aeroportuali sarebbe vitale per l’economia. Se certi luoghi non raggiungono gli standard internazionali, è poco probabile che l’Isola possa accogliere - a breve o medio termine - un maggior numero di ospiti. Consapevole delle sue grandi deficienze, ECASA (Impresa Cubana di Aeroporti e Servizi Aeronautici S.A.) ha dato il via a un processo di rinnovamento che interessa alcune sale d’arrivo e di partenza, ma il problema è così grave che ci sarebbe bisogno di ben altro rispetto a semplici miglioramenti e piccoli ritocchi. I limiti principali non sono soltanto di ordine materiale, ma riguardano anche i controlli eccessivi, le carenze di comfort e il comportamento degli impiegati.



Aree di partenza, tra restrizioni e mancanze



Alina è arrivata all’aeroporto avanero con tre ore di anticipo, ma può darsi che non basti. Potrà fare il check-in soltanto nel bancone dell’aerolinea, perché non esistono macchinari per sbrigare la pratica in autonomia. Un simile limite allunga le code d’attesa, rallenta tutto il processo per ottenere la carta d’imbarco (boarding pass) e conferisce un’immagine da salone perennemente affollato che caratterizza l’Aeroporto José Martí.

Alina viaggia spesso in direzione della Spagna, grazie al suo nuovo passaporto comunitario, quindi è venuta preparata a compiere un iter faticoso e stancante. Vola dal terminal numero 2, perché il 3 - più moderno e grande - è in fase di ristrutturazione ed è reduce da un recente incendio. Nella sua borsa porta anche una merenda preparata in casa, perché sa che in aeroporto i prezzi sono stratosferici e le offerte molto limitate.

La cattiva segnaletica completa il quadro. Per dieci minuti la frustrata cliente cerca un bagno ma i cartelli per orientarsi sono scarsi e non sono ben visibili. Nel soffitto ci sono poche lampade accese e diverse zone del salone restano in penombra. Nonostante tutto i passeggeri in partenza sono tenuti a pagare le tasse aeroportuali. In fila per pagare i 25 pesos convertibili (28 dollari), si sentono turisti lamentarsi del pessimo rapporto qualità - prezzo delle strutture. Tuttavia, i passeggeri cubani attendono in silenzio, non vogliono avere problemi proprio il giorno in cui stanno partendo dall’Isola. 

Senza una rete Wi-Fi di accesso a Internet, qualsiasi aeroporto moderno perde diversi punti nella scala di qualità. Sotto l’aspetto della comunicazione, nessun luogo d’imbarco aereo cubano è competitivo, neppure quello di Varadero. I pochi telefoni pubblici e la carenza di una rete senza fili che permetta l’accesso al web, riducono le possibilità di comunicazione. A questo si aggiunge che i televisori diffondono immagini di noiose pubblicità turistiche e programmi ideologici come la Tavola Rotonda di Cubavisión. Non esistono edicole che espongono riviste o periodici, ma ci sono soltanto alcuni chioschi di souvenir che vendono le opere di Ernesto Guevara o i discorsi di Fidel Castro.

Alina si è preparata per non annoiarsi mentre aspetta di partire: ha portato un paio di cuffie e un po’ di musica nel telefono mobile. Attende davanti alla porta di uscita - ce ne sono soltanto due: A e B - fino a quando un’impiegata grida a gran voce che è possibile prendere posto in aereo.  



Arrivi o l’impatto con la realtà
  

Humberto arriva a Cuba dopo aver fatto un viaggio negli Stati Uniti. È stato il suo primo viaggio all’estero, ed è ancora spaventato dalla grandezza dell’aeroporto di Miami. Nel volo di ritorno a Cuba ha compilato il modulo della Dogana e in tasca conserva la copia della carta d’imbarco rilasciata in fase di partenza. Fa una lunga fila nel settore immigrazione, deve rispondere a una breve inchiesta medica ed è obbligato a firmare. Passata questa fase, l’attende la riconsegna delle valige, il momento più lento dell’ingresso in terra cubana. Tutti i bagagli vengono passati sotto uno scanner per indagare sul loro contenuto.

Una volta analizzate borse e valigie, verranno indicati con un contrassegno i bagagli da ispezionare. Una piccola striscia rossa annodata nel manico del bagaglio può significare che contiene un elettrodomestico o un computer. Se invece, contiene un hard disk esterno, allora vengono scritte alcune sigle sulla striscia di carta che identifica il volo. Non c’è modo di evitare questo iter. I doganieri sono addestrati a non lasciar passare una lunga lista di oggetti.

Le nipoti di Humberto, nate a Coral Gables,  gli hanno regalato un computer portatile e un telefono di ultima generazione. Per questo motivo deve passare dal tavolo della dogana, dove gli aprono la valigia e controllano minuziosamente ogni cosa. Portano il computer in un ufficio, dove probabilmente ispezioneranno gli archivi multimediali e ne faranno copia. È già passata un’ora e mezza da quando l’aereo ha toccato terra e probabilmente dovrà attendere ancora di più. Mentre perquisiscono i suoi effetti personali gli dicono che non può fare chiamate dal telefono mobile. “Benvenuto a Cuba”, dice a se stesso quando un ufficiale gli chiede che cosa siano quelle cose di cotone pressato “a forma di palla”. “Assorbenti per mia figlia”, risponde infastidito.

Due ore dopo aver fatto ritorno al suo paese, Humberto può oltrepassare la porta del terminal 2. A quella stessa ora, Alina è già seduta al suo posto di un volo che attraverserà l’Atlantico. Guarda dal finestrino e sussurra: “Addio aeroporto dell’Avana, spero di non vederti per parecchio tempo!”.



Traduzione di Gordiano Lupi

www.infol.it/lupi

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