giovedì 8 novembre 2012

Yoani Sánchez: “Cuba mai così dipendente dagli Stati Uniti”

L’Avana preferisce la politica belligerante dei repubblicani e contrasta le aperture democratiche di Obama



“Il governo cubano dice che la rivoluzione ha trasformato Cuba in un paese sovrano, in realtà l’isola non è mai stata così dipendente dagli Stati Uniti come adesso”, ha dichiarato la blogger Yoani Sánchez al periodico digitale Global Post.


In una breve intervista rilasciata al giornale la nota attivista per i diritti umani ha aggiunto: “Quando la Casa Bianca dice sì, L’Avana dice no (...), se dice rosso, L’Avana dice verde (...), se dice est, L’Avana dice ovest (...), abbiamo l’ossessione di fare il contrario”. Sánchez ha sottolineato che ai cubani non è permesso di fare nessuna domanda sulle elezioni nel loro paese, perchè i comizi sull’isola non sono argomento di discussione. “Malgrado ciò - ha precisato - facciamo molta attenzione alle elezioni che si tengono negli altri paesi, come in Venezuela e negli Stati Uniti”. Secondo la blogger, il governo dell’Avana si sente più a suo agio con il discorso dei repubblicani, più aggressivo e belligerante. “Il governo (cubano) vive per lo scontro - ha detto -. Tutto si spiega meglio con lo scontro. Persino se non si trovano le patate al mercato, è colpa degli Stati Uniti”, ha detto. A suo giudizio “quando c’è un presidente repubblicano alla Casa Bianca, il gioco è perfetto”. Sánchez ha detto che il governo dell’Avana “combatte la disponibilità di Barack Obama, lotta contro i suoi ponti accademici e culturali (tesi verso l’isola) e contro la sua politica aperta, per esempio per quel che riguarda le rimesse di denaro da parte dei cubani residenti negli Stati Uniti”.


Gordiano Lupi

1 commento:

  1. Credo che concentrarsi su Obama o Romney sia assolutamente superfluo. Ovviamente Yoani continua nel suo ruolo di "essere contro" a prescindere, ma su questo ho già parlato, è sterile continuare a screditare, anche se in alcuni casi a ragione, senza offrire soluzioni alternative. Il problema negli USA, in EU, anzi nella maggioranza dei paesi filo-occidentali non è chi governa. Il problema è la totale dipendenza da una elite finanziaria e bancaria che di fatto (da circa 70 anni) ha pianificato e sta infine realizzando un disegno totalitario che ha 3 caratteristiche: 1. Cancellare il potere degli stati sovrani. 2. Legiferare (di fatto) per perseverare nel loro disegno di conquista globale. 3. Cancellare i popoli, inteso come togliere loro ogni potere decisionale, ogni garanzia sociale e così renderli dipendenti dalle loro conquiste economiche nelle esigenze primarie: acqua, energia, infrastrutture, educazione, sanità.
    Se non si capisce questo, si continua a vivere nell'ignoranza facendo del proprio piccolo pensiero una rivoluzionaria soluzione. Quindi manteniamo le nostre idee nella loro reale dimensione. Yoani continua ad appoggiare ed a promuovere gli USA (come modello democratico risolutivo), credendo che esportarlo a Cuba sarebbe la panacea universale. Io continuo a sostenere che nonostante l'attuale crisi economica e sociale cubana, sull'isola, e in generale nella nuova americalatina (guardando oltre Castro, il socialismo, la "dittatura") ci sono basi feconde per poter costruire un nuovo modello lontano dall'ingerenza di quell'elite che sta di fatto dominando il globo. Il resto sono soluzioni inutili e partigiane che a nulla differiscono da quelle contestate al "regime", incluso la così detta "difesa dei diritti umani" che per primi gli USA e l'EU quotidianamente calpestano, il fatto che ancora non ci tocca in prima persona, ma che è una realtà in paesi lontani (africa, medio-oriente, asia) non lo rende meno vergognoso e crudele. Con simpatia.

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