domenica 8 luglio 2012

L’uva della tua bocca




di Mane Ferret
(traduzione di Gordiano Lupi)


Non posso più sedere

al Mirinda, quel bar

così accogliente del quartiere Raval

da dove mi cacciarono

per scrivere

il tuo nome infinito

in tutte le tovaglie di tela

con la mia lametta spuntata.



Non posso attraversare la Boquería

per assaggiare l’uva senza la tua bocca

né oso accarezzare

il quimbombó sugli scaffali

né le papaie

né i carciofi.



Il quartiere dove vivemmo un tempo

magico e fantastico

mi è stato vietato

come se si fossero estinti

quei volti profondi

il contrabbandiere di marlboro

lo zoppo con i portacenere di latta

e gli accordi

di Miguel il suonatore di flamenco

le sue unghie di tela

preparate a una vita brevissima

strizzando gli occhi

lungo le strade pisciose

affettuosamente.



Non voglio più tornare

sull’isola che mi vide nascere

dove allevano le colombe

come cose sacre

dove tutto è essenziale e intenso

ed esistono

la parola perdono

e la parola

digiuno.

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Mane Ferret è nato a Santiago de Cuba, nel 1961. All’Avana ha pubblicato: Tres agujas e El libro del buey. Come cantante ha inciso composizioni proprie e di altri autori. Lavora nell’Asociación Cubaneo-Lo auténtico, dedicata alla diffusione della musica cubana a Barcellona.

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