mercoledì 30 novembre 2011

Dissidenti cubani in lotta contro il dualismo monetario


A Santiago de Cuba diversi dissidenti hanno dichiarato che continueranno a praticare atti di disubbidienza civile nei negozi statali per protestare contro il doppio sistema monetario. Gli oppositori pretendono che il governo cubano decida di legalizzare una sola moneta abilitata a compiere ogni operazione commerciale.

"Si tratta di uno sforzo pacifico in difesa della società civile. Non c'è cubano che non sia favorevole alla moneta unica, ma che sia una vera moneta, con un valore non simbolico, che permetta di vivere con decoro", ha detto a El Nuevo Herald, José Daniel Ferrer García, ex prigioniero politico del gruppo dei 75.

Le manifestazioni di protesta rientrano nella campagna Con la Misma Moneda (Con la Stessa Moneta), iniziativa indipendente lanciata nel 2007 dalla clandestina Federazione Latinoamericana delle Donne Rurali. Gli attivisti rifiutano di pagare in pesos convertibili (CUC - moneta parificata al dollaro), ma vogliono farlo in pesos cubani, la moneta con cui i lavoratori ricevono i salari e che vale venticinque volte meno rispetto al CUC. Il cambio ufficiale prevede 25 pesos cubani per un CUC (peso convertibile = dollaro camuffato)

Molti oppositori sono stati arrestati per aver compiuto atti di disubbidienza civile all'interno di negozi, caffetterie e ristoranti, dove avevano ordinato da mangiare, ma al momento di pagare pretendevano di usare la moneta nazionale.

Gli attivisti del FLAMUR e del Partito Repubblicano Cubano hanno sollecitato spesso il regime in merito a una rivalutazione della moneta circolante, per dare un reale potere d'acquisto al peso cubano. Le organizzazioni politiche dissidenti hanno presentato decine di migliaia di firme all'Assemblea Nazionale, ma sino a oggi non è stato fatto niente. Le manifestazioni in difesa della moneta unica continueranno in tutta l'Isola, nonostante gli arresti.

Gordiano Lupi

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