domenica 14 agosto 2011

A Cuba aumenta l’offerta di sesso a pagamento

Sono queste le nuove professioni di Raúl?


In una casa dall’ampio porticato, nel municipio Diez de Octubre, funziona senza sosta un modesto bordello. Diverse ragazze, di un’età compresa tra i 16 e i 19 anni, si vendono per 6 dollari. Esercita funzioni di maîtresse un’ex jinetera di grande esperienza. Si chiama Lucrecia, ha 51 anni, fa parte di quel gruppo di prostitute, figlie della rivoluzione, più attratte dai dollari, moneta illegale fino al 1993, che dal radioso futuro comunista promesso da Fidel Castro.

“Ho aperto l’attività da un paio di mesi. Ha avuto un gran successo. Ricevo dai 20 ai 30 clienti al giorno. Voglio inserire un piccolo bar. Vendere birra e bevande. Se tutto va bene penso di poter servire presto anche pranzi e spuntini”, dice Lucrecia, padrona del puticlub, come è stato subito ribattezzato il locale dalla gente del quartiere.

Va da sé che questi bordelli sono illegali. Ma da un po’ di tempo a questa parte la prostituzione ha ripreso nuova forza, soprattutto all’Avana. Abbiamo diversi segmenti e tariffe. In prima fila troviamo le jineteras di lusso, belle come modelle internazionali. Prendono 100 dollari a notte, vanno a letto solo con gli stranieri e mettono annunci su web. Segue un esercito di jineteras che frequentano luoghi turistici, spiagge e discoteche dove europei e canadesi ballano salsa e reguetón. Non costano più di 40 dollari.

Il mercato cubano del sesso è ormai saturo. Le jineteras dell’Avana si adeguano alla legge della domanda e dell’offerta. L’arrivo di quasi novecentomila cubano americani nel corso dell’ultimo anno, ha provocato l’aumento di prostitute “a basso costo”.

Liana si è specializzata in cubani residenti negli Stati Uniti.

“Sono i migliori clienti, quasi sempre si portano a rimorchio mezza dozzina di parenti con tanta voglia di fare baldoria. Pagano bene e sono splendidi. Non voglio saperne degli europei. Per la crisi, non sono molto generosi. Il solo vantaggio di andare a letto con un europeo è che puoi fingere di innamorarti e se hai fortuna ti porta via dal paese. I cubani di Miami vengono a far festa, sono vecchi puttanieri. Non è facile raccontar balle a gente simile”.

Per soddisfare la domanda di clienti nazionali, nella capitale - e pure in alcune città dell’interno - sono nati bordelli e case di appuntamenti che ofrono compagnia, bibite e letti in stanze confortevoli. Questo è il caso del puticlub di Diez de Octubre, che di notte si riempie di giovani e di persone mature. Tra ragazze e musica discreta, i clienti si divertono molto. Quando sono a corto di denaro, i puttanieri e i loro amici si dirigono in moto o in auto nella zona dell’Autostrada Nazionale, dove moltissime ragazze orientali si prostituiscono per 50 o 60 pesos (due o tre dollari). Fanno l’amore nei sedili delle auto o sopra qualche cartone sistemato in fretta e furia in una piantagione di banane. Sotto le stelle. Salvo eccezioni, queste jineteras sono quasi sempre grasse, le loro carni sono flaccide e piene di cellulite. Le chiamano matadoras de jugadas (da una botta e via) e rappresentano il livello più basso nel settore del sesso a pagamento.

Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi

Fonte: Diario de Cuba

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