mercoledì 27 luglio 2011

Il 26 luglio di Yoani Sanchez

Stanchezza



Era molto presto, le occhiaie dell’oratore sembravano due ferite oscure e il sole non era ancora troppo inclemente nella piazza Máximo Gómez. Un piccolo gruppo di persone assisteva dal vivo, seduto su soffici sedili, alla celebrazione del 26 di luglio nella provincia di Ciego de Ávila. Nel frattempo, il resto della piazza sedeva su sgabelli di plastica o più semplicemente restava in piedi. Davanti ai teleschermi, i pochi telespettatori svegli a quell’ora facevano sforzi enormi per non tornare a dormire. L’evento era strutturato in maniera così noiosa e prevedibile che in certi momenti sembrava la replica di una celebrazione di qualche anno prima. Neppure un briciolo di spontaneità faceva sussultare i presenti. Sembrava irreale persino la mosca che con ostinazione voleva farsi riprendere sul volto dell’oratore principale.


Il momento di maggior monotonia è arrivato quando ha preso la parola José Ramón Machado Ventura. Un’ora dopo averlo ascoltato, era difficile ricordare cosa avesse detto il più grigio di tutti i vicepresidenti, il più dogmatico degli ortodossi. Durante le pause programmate del discorso, qualcuno gridava uno slogan che subito dopo veniva ripetuto dalla massa. Gli applausi che si udivano erano ben organizzati, senza alcun fuori programma, del tutto privi di passione. Un’enorme credenziale pendeva dal collo di chi possedeva una sedia. L’eccesso di carta e di plastica smentiva i richiami all’efficienza e a combattere la burocrazia che provenivano dal podio.

Verso la fine, anche se poteva sembrare una pausa del discorso, Raúl Castro si è defilato senza aver rivolto parola alla folla. Si è alzato dalla sua sedia e se n’è andato, seguito molto da vicino da una leale guardia del corpo che è più presente in televisione di alcuni ministri. La piazza ha cominciato a vuotarsi rapidamente, proprio mentre l’oratore tentava di chiudere con certe frasi un tempo capaci di appassionare. Questo è quel che resta? Ho pensato con pena indicibile. Pretendono di appassionare mettendo in scena uno stanco spettacolo? Ho spento la televisione a metà di una frase e sono tornata a prendere sonno. Fuori, il sole scaldava già i balconi, asciugava le pozze e mostrava le crepe.


Traduzione di Gordiano Lupi

Il blog di Yoani Sanchez - Gerneracion Y - è tradotto da Gordiano Lupi in esclusiva per LA STAMPA - www.lastampa.it/generaciony

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