giovedì 31 marzo 2011

Jimmy Carter lascia Cuba e diffonde speranze

Prima di lasciare l’isola Jimmy Carter ha auspicato la liberazione di Gross, il rientro in patria delle cinque spie cubane (che secondo le fonti governative vengono definite eroi), la fine dell’embargo e un’apertura politica da parte dell’Avana nei confronti degli oppositori. L’ex presidente statunitense è stato ricevuto ieri da Fidel Castro.

Jimmy Carter ha approfittato della sua ultima giornata cubana per auspicare la fine dell’embargo commerciale degli Stati Uniti nei confronti di Cuba. “Penso che dobbiamo eliminare l’embargo, ma al tempo stesso spero che in un prossimo futuro tutti i cubani siano liberi e che gli statunitensi possano venire senza problemi a Cuba”, ha detto Carter.

L’ex presidente statunitense ha fatto visita all’imprenditore nordamericano Alan Gross, condannato a 15 anni di prigione per aver distribuito telefoni satellitari. “Ho incontrato Alan Gross, un uomo che a mio parere è innocente, credo che dovrà essere liberato perchè non ha commesso alcun reato”, ha detto Carter nel corso di una conferenza stampa. Carter ha auspicato che l’imprenditore ottenga un indulto o una scarcerazione per motivi umanitari. L’ex presidente ha aggiunto che anche le cinque spie (o eroi, secondo le preferenze) prigioniere negli Stati Uniti dovranno essere scarcerate, perchè hanno ormai scontato 12 anni di reclusione. Nel corso della conferenza stampa, Carter si è rivolto ai governi di Cuba e degli Stati Uniti, spingendoli a fare passi avanti per migliorare i rapporti bilaterali. Al tempo stesso, Carter si è augurato che in futuro L’Avana ascolterà le richieste degli oppositori. L’ex capo di Stato si è detto favorevole al fatto che il presidente Barack Obama tolga Cuba dalla lista degli Stati promotori del terrorismo, perchè a suo parere tale accusa non è giustificata. “Prima di incontrare il presidente Raúl Castro, con il quale ho avuto un lungo dialogo, nelle prime ore della mattina ho parlato con Fidel Castro, che mi è parso godere di buona salute. Mi ha fatto piacere averlo rivisto. Ci siamo salutati da buoni amici”, ha concluso Carter.

Il generale Raúl Castro, al termine del lungo colloquio con Carter, ha detto alla stampa che è stato fruttuoso e foriero di buone speranze per il futuro. “Carter è stato il miglior presidente che gli Stati Uniti abbiano mai avuto” , ha detto il capo di Stato cubano ai giornalisti.

Gordiano Lupi

venerdì 25 marzo 2011

Apparire in televisione

di Claudia Cadelo
http://octavocerco.blogspot.com/

Nella vita di una persona comune apparire in televisione è sempre una cosa che dà soddisfazione. Ho pensato che avrei avuto paura, nervisismo, ansia. Invece no, quando ho visto il mio banner e la mia foto nel programma "Le ragioni di Cuba" mi sono sentita orgogliosa. Penso che nel mio blog Octavo Cerco (http://octavocerco.blogspot.com) ci siano molti testi politici, in cui senza peli sulla lingua pronuncio parole come totalitarismo, autocrazia e impunità, altri dove con disinvoltura sbeffeggio Fidel e Raúl Castro ma pure altri personaggi sgradevoli del decadente governo cubano. Non so perchè, invece, hanno fatto vedere per due volte l'intervista (http://octavocerco.blogspot.com/2010/10/habana-underguater-entrevista-con-erick.html) realizzata con Erick J.Mota - scrittore cubano di fantascienza che ha vinto diversi premi nazionali - a proposito del suo romanzo "Habana Underguater"(http://www.createspace.com/3442629). Che gente lavora nella Sicurezza di Stato?

Nel caso di Yoani, citare nei dettagli ogni premio vinto è servito solo a dimostrare che a lei non servono finanziamenti, visto che il suo talento è internazionalmente riconosciuto da prestigiose istituzioni. Mi ha sorpreso molto la somma di mezzo milione pronunciata alla fine perchè anche se non sono brava in matematica, mi è parsa eccessiva. Nonostante tutto, se Yoani Sanchez (http://desdecuba.com/generaciony) diventa milionaria con i suoi premi e continua ad appoggiare con queste risorse lo sviluppo del libero accesso all'informazione, rompendo il monopolio statale e aprendo nuove strade per la società civile cubana, mi sta bene veder aggiungere altri tre zeri alla cifra diffusa dalla televisione.

Infine, la tecnica usata dagli agenti della Sicurezza di Stato di chiamare in modo attraente i loro blog e siti internet per posizionarsi bene nei motori di ricerca, sarà utile su Internet, ma non alla televisione, dove molti cittadini che non hanno mai avuto accesso alla rete delle reti - anche se per loro sarebbe importante nonostante le parole di Elaine Díaz - si saranno chiesti se "Cambiamenti a Cuba", "L'isola sconosciuta" e "La polemica digitale" non siano titoli abbastanza polemici per essere indicati come controrivoluzionari.

Traduzione di Gordiano Lupi

mercoledì 23 marzo 2011

Mi musica esxtremada di Guillermo Cabrera Infante


Selezione di testi a cura di Rosa M. Pereda
Editorial Espasa Calpe, 1996


“La letteratura di Guillermo Cabrera Infante è un gioco costante tra fiction e realtà, un gioco soggetto al ritmo inevitabile e spontaneo che impone la musica e l’amore della notte avanera”, scrive Rosa M. Pereda, autrice di un’interessante selezione antologica di testi basata sul filo conduttore di amore e musica. Mi música extremada (La mia musica eccessiva) è un libro che cita altri libri, composto con amore da una studiosa amica dello scrittore cubano, che ha il merito di essere stata la prima al mondo a realizzare una monografia su Cabrera Infante: una tesi di laurea su Tre tristi tigri. Rosa Pereda segue la struttura giocosa del romanzo capolavoro di Cabrera Infante per introdurre il lettore nell’universo di un autore che vede James Joyce, Raymond Queneau e Franz Kafka come principali punti di riferimento. I capitoli sono undici boleri (“il bolero è una brezza leggera, un luogo lirico privilegiato dove si incontrano musica e poesia”), accompagnati da un prologo che invita allo spettacolo e a un epilogo autobiografico. Il primo bolero è Noche de ronda, un canto alla musica e alla voce che pervade la notte cubana, la stessa notte stellata che invita a praticare amore e sesso. Si prosegue con la trasgressione erotica di Tú me acostumbraste, per andare avanti con l’affetto e il sentimento di Desvelo de amor, l’amarezza della prostituzione di Contigo aprendí e l’amore omosessuale di Mala noche. Nei brani selezionati vediamo sfilare le donne mitiche di Cabrera Infante, tra danze e divi del musical, leggende del cinema, canzoni e desideri, omaggiati in Tú eres la culpable. Lo scrittore cubano è un voyeur dei suoni, un amante della musica a livello teorico, proprio “come un impotente può amare il sesso”. La musica è protagonista di molte narrazioni, che sia musica alta composta di accordi classici, come il bolero, la canzone comica del cabaret erotico, la guantanamera e la musica rituale. Arrivano le inevitabili Lagrimas negras, versate per tanti amici lontani che l’autore ricorda dall’esilio, opponendo alla morte il sentimento comico della vita, per raggiungere, tra Perfidia e la sua vitale passione per il cinema, l’estasi della creazione nel puro gioco linguistico del Blen blen blen blen.

Mi música extremada è un’antologia di testi romanzeschi, articoli dove l’autore compie la parodia di un mondo autobiografico, racconta il cinema, la musica, la dissidenza, parla di amore e morte, usando l’umorismo acido che lo caratterizza in un gioco eterno tra la musica e la parola che è la poesia.

Mi música extremada raccoglie una serie di testi che il lettore attento ha già avuto occasione di apprezzare nelle opere complete, ma raccolti in un’antologia sentimentale mostrano un Cabrera Infante a cuore aperto, un Ulisse cubano che non smette mai di cercare la sua Itaca. Lo scrittore non può togliersi L’Avana dal cuore, desidera il ritorno come unico scopo di vita anche se non riesce a confessarlo neppure a se stesso. La nostalgia s’impadronisce della letteratura, compone languidi boleri intrisi di poesia, confermando la tesi di Cabrera Infante, per cui la condizione ideale per uno scrittore è l’esilio.

 
Gordiano Lupi

Liberi gli ultimi prigionieri politici/ Fidel non è più la guida del PCC


La Chiesa Cattolica cubana ha annunciato la prossima scarcerazione degli ultimi due prigionieri di coscienza appartenenti al Gruppo dei 75, e ha dato informazioni sulla liberazione di altri undici che non appartengono al novero degli arrestati durante la Primavera Nera.

I due prigionieri in attesa di imminente liberazione sono José Ferrer e Félix Navarro, entrambi condannati a 25 anni di carcere durante la Primavera Nera del 2003. L’Arcivescono dell’Avana, Jaime Ortega Alamino, ha detto che gli altri undici prigionieri che sono prossimi ad essere liberati emigreranno in Spagna, secondo un accordo tra Chiesa e governo cubano. I nomi degli undici condannati a pene tra i 4 e i 309 anni di carcere sono: Néstor Rodríguez Lobaina, Juan Carlos Vázquez, Bodanis Zulueta, José Antonio Sardiñas, Antonio García, Arnaldo Márquez, Eduardo Díaz, Erick Caballero, Alberto Dobouchet, José Manuel de la Rosa e Roberto López.

Sono ben 114 i prigionieri che hanno accettato la proposta di uscire di prigione ed essere trasferiti in Spagna.

Tra i prigionieri in corso di liberazione risulta anche il dissidente Néstor Rodríguez Lobaina. Il caso di Rodríguez Lobaina, inserito da Amnesty Internacional nell’elenco dei prigionieri di coscienza, era stato denunciato da molte organizzazioni di oppositori radicate a Miami, come il Directorio Democrático Cubano. Rodríguez, è stato incarcerato a Guantánamo il 9 dicembre e sottoposto a maltrattamenti nella Prigione Provinciale per le sue attività di dissidente, senza che venissero precisati i capi di imputazione. Rodríguez è direttore del Movimento Cubano dei Giovani per la Democrazia e coordinatore nazionale del Foro Giovanile Cubano. Era sceso in sciopero della fame il 15 febbraio. A Cuba, familiari e amici, ma anche Elizardo Sánchez, avevano denunciato la sua illegittima privazione della libertà, come un abuso della detenzione preventiva.

Un’altra notizia interessante da Cuba viene dallo steso Fidel Castro, che ha ricordato a tutti come non sia da tempo alla guida del Partito Comunista Cubano, per la precisione da cinque anni, quando le sue condizioni di salute si sono andate aggravando. Uno dei dubbi legati al prossimo congresso del partito che guida il regime cubano si è sciolto prima del tempo. Il ruolo che Fidel adesso riveste è solo quello del padre della patria e - come lui stesso afferma - di “un commentatore libero e un soldato delle idee”.

Gordiano Lupi

Traduzione vignetta di Garrincha (da El Nuevo Herald)
Il Governo Cubano presenta: "La Cyberguerra"
- Click... Click... Ti ho ucciso! 

domenica 20 marzo 2011

A Piombino si omaggia la dittatura cubana



Apprendo da Granma Internazionale che l’ambasciatrice cubana Milagros Carina Soto è stata ricevuta sabato 12 marzo - con tutti gli onori - a Piombino. Vivo a Piombino, ma per fortuna la frequento poco, visto lo squallido livello di simili manifestazioni. Forse chi le organizza non si rende neppure conto dell’offesa perpetrata ai danni di milioni di cubani che fuggono da un sistema dittatoriale.

Alla diplomatica cubana è stata addirittura concessa la Sala Consiliare per un dibattuto dal titolo: “Da Cuba alla Rivoluzione Bolivariana: un’America Latina cambiata… un altro mondo è possibile?”. La manifestazione è stata promossa dai gruppi consiliari della Val di Cornia (provincia di Livorno) del Partito della Rifondazione Comunista, con le adesioni del gruppo autonomo Amici di Cuba “Italo Calvino”, ARCI, ANPI, CSIAM , FIOM CGIL. Leggo ancora su Granma: “Dopo l’intervento della diplomatica, hanno preso la parola i rappresentanti delle associazioni aderenti all’iniziativa, dal responsabile nazionale esteri del Partito della Rifondazione Comunista (Fabio Amato), ai rappresentanti del gruppo Amici di Cuba (Francesca Pennati) e del Centro di Solidarietà Internazionalista (Gianluca Quaglierini) fino ad arrivare all’esperto di diritti umani nel mondo avv. Fabrizio Callaioli. I temi affrontati sono stati molteplici: dai cambiamenti economici in Cuba, alle relazioni nell’ALBA, all’America Latina in generale e numerosi sono stati gli interventi del pubblico. A conclusione dell’iniziativa l’ambasciatrice Carina Soto si è recata a rendere omaggio al gonfalone della città di Piombino, medaglia d’oro della Resistenza e alla bandiera partigiana della Brigata Garibaldi. La serata si conclusa con una cena sociale nella struttura del PRC, e quando l’ambasciatrice di Cuba è arrivata in sede c’erano una cinquantina di compagni ad attenderla con un applauso scrosciante”.

Fin qui la notizia come la riportano i mezzi di informazione cubani. Ma la vera notizia è che a Piombino il muro di Berlino non è mai caduto, che i diritti umani sono un’opinione, che si calpestano le vittime di un regime oppressivo e liberticida. Qualcuno ha mai detto alla maggioranza che regge il Comune di Piombino che a Cuba mancano libertà di stampa, di parola, di movimento, di associazione e di pensiero? Non parliamo di libertà economiche, che sono una pura follia, nonostante i cambiamenti cosmetici che Raúl Castro sta impostando. A Cuba se una persona vuole uscire dal paese per recarsi all’estero deve fare richiesta al governo, che a suo insindacabile giudizio autorizza o nega la partenza. A Cuba ci sono prigionieri politici in carcere, anche se molti li stanno liberando, ma la maggior parte sono costretti ad andare in esilio. A Cuba ci sono trasmissioni televisive fatte solo per contrastare i dissidenti e per far credere che sono comprati da potenze straniere. A Cuba parla solo il governo, tutti gli altri ascoltano e devono ubbidire. A Cuba si sostiene Gheddafi come amico della dittatura. A Cuba si fa di tutto per ostacolare l’opera di Yoani Sánchez e dei giovani blogger indipendenti che cercano di dare spazio alle nuove idee.

Piombino concede la Sala Consiliare a una squallida iniziativa e mi fa vergognare di essere piombinese. Piombino schiaffeggia la memoria dei morti nello stretto della Florida, persone divorate dagli squali e dalle tempeste per sfuggire alla dittatura. Piombino oltraggia la memoria della Primavera Nera del 2003, pure se la maggioranza che regge il nostro Comune non saprà neppure di cosa stiamo parlando. Era il caso di organizzare una manifestazione filogovernativa con l’ambasciatrice cubana proprio nei giorni in cui cadeva l’anniversario dell’ondata repressiva contro la dissidenza?

Piombino è uno dei pochi luoghi italiani dove si difende il vecchio regime morente invece di incoraggiare il cambiamento cubano portato avanti da Yoani Sánchez e dai giovani blogger. La notizia mi rattrista. Sono nato in questo paese e ho scelto di continuare a viverci, ma per rispetto ai cubani che soffrono dico che provo molta pena per quello che è accaduto.



Gordiano Lupi

venerdì 18 marzo 2011

Anniversario della Primavera Nera

Yoani ancora bloccata a Cuba


Il governo cubano trattiene il passaporto della nota blogger dal dicembre scorso senza un valido motivo

La blogger cubana viaggia soltanto con la fantasia e il talento

La blogger cubana Yoani Sánchez è stata invitata all’incontro #NeThinking: Come comunichiamo?, che si terrà in Spagna, a San Simón, l’Isola del Pensiero, nei pressi di Vigo, il 30 e il 31 marzo, ma ancora una volta non potrà uscire dal paese a causa della mancanza di libertà di movimento che soffre il popolo cubano.

La pagina web della Fondazione Isola di San Simón (http://www.illadesansimon.org/noticia.php?id=61&se=10&su=0) indica che l’evento riunirà un gruppo di importanti comunicatori ed esperti in reti sociali, che sono stati indicati come referenti per la notorietà dei siti personali, per la loro attività in reti come Twitter o Facebook e per la loro esperienza in fatto di contenuti multimediali.

Di fronte alla certezza che per la tredicesima volta non potrà viaggiare, Yoani Sánchez ha dichiarato all’emittente Radio Martí che le dispiace molto aver perso tutte le cerimonie di premiazione alle quali in passato è stata invitata, ma non poter partecipare a questo convegno le fa davvero male, perché si tratta di un “evento di lusso” in cui avrebbe potuto apprendere molte cose.

Yoani non ha potuto neppure cominciare le sue pratiche di viaggio, perché il governo cubano non le ha ancora restituito il passaporto dopo aver gestito e respinto la sua ultima richiesta.

“Si tratta di una strategia per non farmi completare le pratiche e perché non possa dire che loro mi hanno negato ancora una volta il permesso di uscita”, ha dichiarato Yoani.

Il portale digitale della Fondazione Isola di San Simón aggiunge che #NeThinking sarà un’occasione importante per conversare sui modi di comunicare tramite Internet, l’evento servirà ad analizzare il presente e a cercare di capire cosa ci prepara il futuro. Il pubblico non sarà presente, ma i lavori si potranno seguire in streaming e su Twitter. Sotto l’etichetta #NeThinking si potranno inviare domande ai partecipanti. Il sito web annuncia che parteciperanno: Mario Tascón @mtascon, Javier Celaya @javiercelaya, Ismael El-Qudsi @elqudsi, Juanjo Amorín @jjamorin, Julián Hernández @Siniestro_Total, Marilin Gonzalo @marilink, Valentín Alejandro Martínez @valejand56, Eduardo Arcos @earcos, José Jiménez Moltó @kurioso, Eva Hache @eva_hache, Antonio Delgado @adelgado, e altre personalità appartenenti alle reti sociali.


Gordiano Lupi

giovedì 17 marzo 2011

Librado Linares sarà scarcerato

Il prigioniero politico del gruppo dei 75, Librado Linares García, sarà liberato nelle prossime ore



Il prigioniero politico cubano appartenente al gruppo dei 75, Librado Linares García, sarà liberato nelle prossime ore, come ha confermato la moglie Magalis Broche de la Cruz, una Dama in Bianco che vive a Camajuaní, provincia di Villa Clara. Broche de la Cruz ha dichiarato di aver ricevuto una telefonata dal cardinale Jaime Ortega y Alamino, con la quale si annunciava la prossima liberazione del suo sposo.

Librado Linares García, un ingegnere di 51 anni, è stato arrestato il 18 marzo del 2003 e condannato a 20 anni di carcere dopo uno dei tanti giudizi sommari che hanno caratterizzato la Primavera Nera di Cuba.

Linares García apparteneva al Movimento Cubano Riflessione e ha sempre rivestito una posizione di primo piano all’interno dell’opposizione cubana. Presidente della Commissione numero 11 del Concilio Cubano nel 1996. Nel 1998 ha fondato il Movimento Cubano Riflessione e nel 1999 si è integrato al gruppo Todos Unidos. Quando è stato incarcerato svolgeva funzioni di segretario del Movimento Cubano Riflessione. Linares García ha scontato la sua condanna nel penitenziario di Ariza, nella zona di Cienfuegos, successivamente è stato trasferito al Combinado del Este, nei pressi dell’Avana, e infine alla Pendiente di Santa Clara.

Un comunicato stampa dell’Arcivescovado dell’Avana ha precisato che presto saranno liberati anche Daviel Gaínza Leiva, Emilio Pérez Díaz, Juan Ramón Rivero Despaigne, Lázaro García Farah, Luis Campos Corrales, Maikel Pedroso Bocourt, Orestes Paina Viera, Pavel Hernández Mansfarrol e Randy Cabrera Mayor, tutti prigionieri politici che non appartengono al gruppo dei 75 e che hanno accettato di essere esiliati in Spagna.


Intanto la blogger Claudia Cadelo, autrice di Octavo Cerco (http://www.octavocerco.blogspot.com/), solidarizza con Dagoberto Valdés - direttore della rivista digitale Convivencia - e rigetta con durezza le accuse della televisione cubana come “un nuovo capitolo di diffamazione condotto dal regime contro i cittadini che aspirano alla libertà”. Cadelo ritiene Valdés un giornalista rispettabile e un cittadino che cerca di esprimere le proprie opinioni, mentre la macchina del fango statale lo dipinge come “un mercenario al soldo di una potenza nemica”. Il governo cubano sta liberando i prigionieri politici, ma porta avanti una strategia collaterale di demonizzazione della dissidenza creando intorno ai personaggi più rilevanti un’opinione pubblica negativa. L’offensiva mediatica del governo cerca di screditare gli oppositori e li dipinge come mercenari stipendiati dagli Stati Uniti.



Omar Santana su El Nuevo Herald esprime la sua sferzante opinione sul nuovo tasso di cambio in vigore a Cuba. Una vignetta satirica mostra una vecchietta stringere a sé un enorme peso convertibile mentre afferma: “Lo chiamano peso convertibile, perché il governo lo cambia come ritiene più opportuno”. Di fatto il peso convertibile è stato svalutato di un 8% rispetto al dollaro, ma è rimasta immutata la tassa di cambio del 10%, per cui a fronte di un dollaro il governo consegna circa 87 centesimi.


Gordiano Lupi

domenica 13 marzo 2011

Alan Gross condannato a 15 anni di reclusione



Il Tribunale Provinciale Popolare dell’Avana ha condannato a 15 anni di reclusione l’imprenditore statunitense Alan P. Gross, 61 anni, accusato di lavorare per conto del suo paese a un progetto di reti informatiche clandestine contro il regime cubano. La sentenza parla di colpevolezza per “atti contro l’indipendenza e l’integrità territoriale”. La decisione del tribunale è stata diffusa da un notiziario televisivo, una settimana dopo la conclusione del giudizio. L’accusa chiedeva 20 anni di carcere per Alan P. Gross, arrestato all’Avana il 3 dicembre del 2009. Raúl Castro aveva accusato il cittadino nordamericano di essere “un agente di Washington, in missione a Cuba per diffondere sofisticati mezzi di comunicazione tra gli oppositori al governo cubano”.

Il governo degli Stati Uniti - in una nota ufficiale - ha fatto sapere che pretende l’immediata liberazione di Alan P. Gross, condannato ingiustamente.

Laritsa Diversent, blogger cubana esperta di questioni legali, ritiene esagerata la condanna e afferma che - se anche fosse vero che Gross ha diffuso mezzi di comunicazione per Internet a cittadini cubani -, non si tratterebbe certo di un attentato all’indipendenza nazionale.

Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi


Traduzione Vignetta di Omar Santana da El Nuevo Herald.

Raúl: - Il pericolo più grande che corriamo è che arrivi lo tsunami.
Fidel: - Dal terremoto del Giappone?
Raúl: - No, dal Nord Africa.

giovedì 10 marzo 2011

Yoani Sánchez ringrazia per il Premio Donne Coraggiose

La blogger cubana Yoani Sánchez ha ringraziato Radio Martí per aver realizzato un ponte informativo che le ha permesso di assistere alla cerimonia organizzata dal Dipartimento di Stato USA. Abbiamo raccolto la sua dichiarazione dopo l’assegnazione del Premio Donne Coraggiose.

“Merito di Radio Martí se almeno con la linea telefonica ho potuto viaggiare dall’Avana fino a un luogo che il governo cubano non mi ha permesso di raggiungere fisicamente. Sono molto emozionata. Ho ascoltato le vicissitudini di tutte le donne premiate, i percorsi tortuosi di ognuna di loro nelle rispettive discipline e i pericoli che hanno affrontato. Sono orgogliosa di essere stata inserita nel gruppo ristretto delle premiate e sento gravare sulle mie spalle un’enorme responsabilità”.

Il premio Donne Coraggiose conferito a Yoani dal Dipartimento di Stato USA è una buona notizia per il futuro di Cuba, ma un’altra comunicazione importante viene da Reina Luisa Tamayo, madre di Orlando Zapata, che è stata autorizzata a lasciare l’Isola per recarsi negli Stati Uniti insieme ai suoi figli.

“Continuerò a lottare per la libertà di Cuba, ma me ne vado per i miei quattro figli e per i nipoti che mi restano. Ho già sofferto molto in questa terra per la morte di Orlando dopo un lungo sciopero della fame”, ha detto.


Gordiano lupi

mercoledì 9 marzo 2011

Chi difende Gheddafi?


Sferzante Omar Santana su El Nuevo Herald.

- Gheddafi, il dittatore libico al potere da oltre quarant'anni che non vuole mollare il comando della nazione, viene difeso da Fidel Castro, Daniel Ortega e Hugo Chavez.

- Tu guarda che combinazione!

Yoani Sanchez vince il Premio Donna Coraggiosa




Hillary Clinton e Michelle Obama elogiano Yoani

Yoani Sánchez proclamata Donna Coraggiosa dal Dipartimento di Stato, ma non ha potuto ritirare personalmente il premio perché non può uscire da Cuba.

La messicana Marisela Morales ha ricevuto a Washington, in rappresentanza della blogger cubana Yoani Sánchez, il Premio Internazionale Donne Coraggiose, dalle mani di Michelle Obama e di Hillary Clinton. Yoani, autrice del blog Generación Y, non era presente perché il governo cubano le ha negato ancora una volta il permesso di uscire dal paese. Sono tre anni che la giovane blogger non riesce a viaggiare per ritirare uno dei tanti premi ricevuti. L’altra donna assente alla cerimonia era la bielorussa Nasta Palazhanka, che soffre il solito divieto di Yoani: il governo le impedisce la libertà di movimento.

“Le due donne non erano presenti alla cerimonia di consegna dei premi, perché vivono in paesi che non le autorizzano a varcare i confini nazionali”, ha detto Hillary Clinton preso la sede del Dipartimento di Stato. “In ogni caso sono idealmente insieme a noi che sosteniamo la loro lotta per la libertà a vantaggio del popolo”.

Yoani ha scritto sul suo spazio Twitter che è “ancora condannata all’immobilità insulare”, per questo non si è potuta recare negli Stati Uniti. In ogni caso, ha partecipato a un programma in diretta di Radio Martí che trasmetteva la cerimonia di consegna dei premi, ha potuto ascoltare le dichiarazioni dei funzionari del governo statunitense e i commenti degli altri blogger. Ernesto Morales, blogger cubano recentemente esiliato, ha detto che sull’isola il movimento blogger è in crescita e riceve sempre più attenzione internazionale, cosa fondamentale per contrastare l’azione di un governo liberticida che tenta di isolare i comunicatori indipendenti.

Il premio ricevuto da Yoani è stato preceduto da due notizie diffuse sullo spazio Twitter della blogger indipendente. La prima è di carattere tecnico: “il blog Generación Y è fuori servizio”. La seconda è politica: “le autorità castriste stanno preparando un provvedimento legislativo per legare mani e piedi ai blogger alternativi”.

Hillary Clinton ha lodato Yoani per la sua idea di utilizzare la tecnologia al fine di promuovere cambiamenti e creare uno spazio dove sia possibile scambiare idee ed esprimersi liberamente.

“Yoani Sánchez ha dato voce alle preoccupazioni e alle aspirazioni dei suoi concittadini. I governi di tutte le nazioni del mondo stanno cominciando a capire che non è possibile frenare Internet”, ha detto.

Michelle Obama ha sottolineato: “Yoani è una giornalista e una blogger che racconta storie che nessuno scrive. Quando lo Stato l’ha censurata, ha continuato a mandare avanti il suo blog grazie a una rete di persone che vivendo fuori Cuba si sono impegnati per aiutarla a pubblicare i post. I suoi scritti attualmente sono tradotti in 15 lingue”.

Marisela Morales, che ha ricevuto un premio per aver portato davanti alla giustizia alcuni pericolosi criminali e narcotrafficanti messicani, ha deplorato il fatto che Yoani “non sia stata autorizzata a viaggiare per ricevere un premio così meritato”.

Hillary Clinton ha premiato per la prima volta anche un Capo di Stato, la presidentessa del Kirguizistán, Roza Otunbayeva, la prima donna leader in una nazione dell’Asia Centrale. Sono stati premiati anche Mara Bashir, giudice generale di Herat (Afganistán); Henriette Ekwe Ebongo, giornalista e attivista (Camerún); Jianmei Guo, direttrice del Centro Studi Giuridici e di Aiuto Legale per le Donne (Cina); Agnes Osztolykan, prima gitana del parlamento ungherese; Eva Abdu Halaweh, direttrice esecutiva del Mizan Law Group for Human Rights (Giordania); e Ghulam Sughra, fondatrice di un’organizzazione di sviluppo rurale (Pakistan). I Premi Internazionali Donne Coraggiose vengono assegnati ogni anno dal Dipartimento di Stato. La premiazione ha avuto luogo in contemporanea al centenario della Festa Internazionale della Donna.

Gordiano Lupi

martedì 8 marzo 2011

Puro humo (1985) di Guillermo Cabrera Infante



Il vizio del tabacco raccontato da Guillermo Cabrera Infante

Puro humo non è un soltanto un libro, ma un contenitore di storie, ricordi, sogni, libri, pellicole, legati al mio vizio prediletto, un vizio che non potrò mai abbandonare. È la storia del tabacco che comincia nel 1492 con la scoperta dell’America per colpa (o per merito) del marinaio Rodrigo de Jerez. È la celebrazione del tabacco e dell’arte di fumare questa strana foglia, una rapsodia dedicata alla sigaretta e alla pipa. Ma è soprattutto una cronaca erudita del rapporto che intercorre tra il sigaro e il cinema, due mie grandi passioni. Non a caso compare in copertina la foto di Groucho Marx con il sigaro in bocca mentre chiede che qualcuno accenda il suo Avana. Ho pubblicato questo libro per esaudire il suo desiderio, perché il sigaro diventasse prima fumo e poi cenere.

Puro humo l’ho scritto in inglese con il titolo di Holy smoke, nel 1985. Troppi anni di esilio nella vecchia Londra - un’intera vita - mi hanno trasformato in uno scrittore ispanico capace di scrivere nella lingua di Shakespeare. Uno dei pochi doni ricevuti dall’esilio, insieme alla cultura inglese. Nella mia Avana non avrei mai praticato il rito del tè alle cinque del pomeriggio, mi sarei assuefatto alla cultura del caffè, rinunciando al vizio dei popoli civilizzati per una tradizione barbara. Nel 2001 mi sono tradotto Holy smoke in spagnolo, ma non posso chiamarla una vera e propria traduzione, quanto una riscrittura, ché non sarei stato capace di tradurre me stesso nella mia lingua madre. Il Gruppo Santillana ha pubblicato un’edizione a Madrid per Punto de lectura, dopo che il mio Holy smoke aveva fatto furore a Londra e a New York. Anthony Borgess disse che scrivevo un inglese straordinario e Susan Sontang si meravigliò che qualcuno potesse possedere una prosa brillante in due lingue così diverse. “È capitato con Nabokov, Beckett e adesso succede anche con Cabrera Infante”, affermava. Mi ha fatto piacere, certo, ma vedere il mio libro nella mia lingua è stata la soddisfazione più grande.

Il tabacco è stato scoperto a Gibara, a casa mia, il marinaio di Colombo è andato a stanare gli indios che lo fumavano proprio nella mia terra natale. Era destino che fossi un grande fumatore, che scrivessi la storia del tabacco e ne tessessi le lodi, era mio dovere rendere omaggio alla foglia più strana e al dono più affascinante della natura. Il mio amore per il tabacco è pari alla passione per il cinema, il mio libro serve a spiegare anche quello, mettendo in rapporto sigaro e celluloide.

Tutto è cominciato nel nuovo mondo, dove il tabacco era un oggetto per stregoni, serviva per i riti magici, per evocare gli spiriti delle tenebre. Tutto è cominciato con Colombo, quando il marinaio della nave ammiraglia vide gli uomini-ciminiera a Gibara, indigeni che tenevano un tizzone ardente tra le mani. Colombo non scoprì l’oro a Cuba, almeno non l’oro giallo, ma scoprì l’oro marrone, il tabacco. In Colombia e in Perù gli indios sniffavano coca, in Uruguay e in Argentina bevevano mate, i cinesi sorbivano tè. Colombo trovò il tabacco a Cuba e portò il piacere del fumo nella vecchia Europa, a bordo di una nave, portandolo via con sé, in compagnia della sifilide. I due grandi regali che Cuba ha fatto al mondo sono il cancro al polmone e la sifilide, mica roba da poco. Gli spagnoli contrassero la malattia venerea dagli indios cubani che l’avevano endemica, oltre a esportare il vizio del fumo.

Per merito di Colombo nasce la mitologia urbana della sigaretta, l’immagine della femme fatale che fuma con la sua grande bocca, Bogart con la sigaretta tra le labbra e lo sguardo languido, il cinema di serie B con eroi e cattivi che fumano, i gigolò all’angolo di strada e pure Bette Davis che non smette un istante. Il tabacco comincia la sua storia insieme al mais, la sola cosa gialla trovata da Colombo in America, ma la foglia marrone conquista il mondo, mentre il mais resta un comprimario.

Che Guevara prima di naufragare a Cuba era un medico asmatico che non toccava un sigaro neppure con un dito. Fumava la pipa, ma a Cuba si è convertito al sigaro, perché la pipa era cosa da yankee. Oscar Wilde afferma che la musica ti fa ricordare un tempo mai esistito, anche se in qualche caso quel passato c’è stato, ma adesso si chiama musica, il suo nome è nostalgia. Vorrei dire la stessa cosa sul tabacco, ché un sigaro è come una passione, si accende, arde, brucia con vigore, finisce in cenere e si consuma.

Se accendi un sigaro non devi farlo spengere, ché i fumatori accaniti non smettono di fumare neppure per un istante. Fernando Ortíz - autore del Contrappunto cubano dello zucchero e del tabacco - è stato un grande fumatore, come Churchill e Fidel Castro (l’unico vivo, ma ha smesso di fumare). Carlos Franqui, scrittore cubano in esilio ma ex rivoluzionario (non è più tra noi, nda), può passare ore con un sigaro tra le dita senza accenderlo. Non è un fumatore, ma tiene il sigaro in mano, come un’abitudine che ripete giorno dopo giorno. Il tabacco si fuma sempre nei momenti d’ozio, soltanto la sigaretta permette di fumare lavorando. Sigaro e pipa vanno fumati in pace e tranquillità, in meditazione solitaria, mentre masticare tabacco non va più di moda, in ogni caso richiede spazio e poter disporre di una sputacchiera.

I conquistadores disprezzavano il tabacco, pestifero e vizioso veleno del diavolo, lo definiva Hernán Crtés. Per i cubani il detto non va più bene, ché tutto deve fare i conti con il tabacco, persino la potenza sessuale. Ricordo il doppio senso di Benny Moré, il barbaro del ritmo, quando canta: “Ti è caduto il tabacco, fratello/ ti è caduto. Tu mi avevi detto che era acceso./ Ma ti sei dimenticato di dirmi che il tuo tabacco ti è caduto”. Un uomo che ha perso la virilità è uno che “gli è caduto il tabacco”… A Cuba fumare il sigaro è un vizio comune, si fuma persino nelle fabbriche di sigari, ché il lettore di libri mentre gli operai lavorano fuma il sigaro.

Vecchi presidenti cubani come Batista e il dottor Grau non erano fumatori, ma Castro ha cambiato il mondo, con lui il sigaro si è trasformato in una nuova arma offensiva, anche se la Cia ha tentato più volte di farlo saltare in aria ricorrendo al sigaro. Sartre era un fumatore accanito, ma dopo l’appoggio di Castro all’invasione sovietica della Cecoslovacchia non volle più saperne. “No más puros impuros!”, esclamò. Non più sigari (puri) impuri!

Il sigaro pervade con il suo aroma cinema e letteratura.

Groucho Marx ha fatto del sigaro la sua maschera ironica, ma anche Italo Svevo si ricorda per l’ultima sigaretta de La coscienza di Zeno. Cesare Zavattini, grande sceneggiatore italiano neorealista, visitò Cuba per la prima volta negli anni Cinquanta, insieme a Silvana Mangano che aveva tra le labbra una sigaretta.

I sigari grandi accompagnano gli uomini piccoli, le sigarette sono per i tipi alti, la pipa si associa all’uomo medio, di mezza statura, età e classe. I mendicanti e i ricchi preferiscono i sigari, i pistoleri e le puttane le sigarette, mentre la pipa è per gli scrittori del mistero e per i detective. Pure gli uomini di cinema sono affezionati alla pipa. Poe si è bevuto tutto il bevibile (a parte l’acqua), dal vino al whiskey, passando per la morfina, ma non è stato un grande fumatore. In compenso hanno fumato molto i personaggi dei racconti del mistero, da Sherlock Holmes a Monsieur Dupin, i più grandi uomini di pipa della letteratura inglese. A Dickens piaceva il tabacco, ma senza esagerare, Tolstoj non ha mai smesso di fumare, per lui scrivere e fumare andavano di pari passo, venivano fuori romanzi monumentali, se non finiva il tabacco. Gogol ha inventato un personaggio (Jevakin) che viveva in una casa dove l’unico arredamento era una pipa, ma tutte le pagine di Gogol abbondano di fumatori.

La mia storia del tabacco è anche una raccolta di citazioni, un’antologia dedicata al fumo, al sigaro e alla pipa, ma persino alla più modesta sigaretta, soprattutto di scrittori in lingua inglese, ché l’inglese resta la lingua del fumo. Il sigaro è la ricerca dell’arte, diceva Fernando Ortíz. Lezama Lima capovolgeva i fattori: la mia arte è la ricerca di un buon sigaro. Paradiso, il capolavoro di Lima è un libro incredibile, fumoso, barocco, poetico.

Il vizio del fumo è universale. Persino gli spioni fumano, per finire morti di fumo, anche le pistole emettono fumo, fumano le ciminiere e i tubi di scappamento delle auto. Fumano gli scrittori…

Il fumo è un’industria che diventa arte. Quando fumo il mio sigaro in pace, tranquillo, nell’oscurità, quella che un tempo è stata una foglia raccolta in un campo, diventa un faro dell’anima. Un sigaro dopo il caffè è il massimo. Caro il mio Beckett, attendiamo pure Godot, ma con una pipa o un sigaro l’attesa è meno lunga.



Gordiano Lupi
Il racconto va letto come un apocrifo di Guillermo Cabrera Infante ispirato a Puro humo (Punto de lectura, 2001). Non conoscendo l’inglese non ho letto Holy smoke (1985), che è la primitiva versione inglese di un testo inedito in Italia. Il titolo italiano sarebbe Puro fumo, ma si perde il gioco di parole tanto caro a Cabrera Infante - che amava Raymond Queneau - costituito dal doppio significato del termine puro (a Cuba sta per sigaro).

venerdì 4 marzo 2011

Yoani chiede Internet libero

Yoani Sánchez denuncia nuove manovere per controllare Internet

Secondo la blogger cubana deve essere stilata una carta dei diritti degli internauti.


La blogger cubana Yoani Sánchez ha denunciato che il governo di Raúl Castro sta preparando una legislazione repressiva per limitare l'accesso e le comunicazioni a mezzo Internet.
Yoani ha dichiarato a Radio Martí: "Il popolo non è in grado di conoscere la legge nei minimi particolari, ma sembra che il regime voglia sottoporre a regolamentazione alcuni fenomeni che si verificano nel ciberspazio, cosa che danneggerebbe molto noi blogger che viviamo sull'isola. Le nuove regole ci renderanno vulnerabili e indifesi. Per questo ritengo che sia giunto il momento che a Cuba venga redatta una carta dei diritti degli internauti".
Secondo Yoani, le Nazioni Unite dovrebbero considerare la possibilità di definire il libero accesso a Internet come un diritto fondamentale dell'uomo.
Yoani Sánchez pubblica il famoso blog Generación Y, spesso bloccato a Cuba per il suo contenuto non allineato alle idee di regime. Yoani ha vinto molti premi in Europa e negli Stati Uniti, ma il governo non l'autorizza a uscire dal paese per ritirare i premi personalmente.
Yoani ha denunciato giovedì sul suo blog che l'attivista e giornalista indipendente Silvio Benítez è stato arrestato e che la sua famiglia è molto preoccupata.


Gordiano Lupi

Il lavoro privato secondo Raul Castro



Nella foto è possibile vedere le condizioni in cui lavora un barbiere privato, uno dei mestieri liberalizzati più gettonati della nuova Cuba. Questo è il lavoro privato che intende Raul Castro, realizzato in locali di fortuna (per i quali si pagano imposte) e con scarsi mezzi. Il sistema tributario che il governo sta preparando prevede imposte esorbitanti, inoltre il sistema tributario sarà progressivo, per evitare l'arricchimento dei cittadini. Un meccanismo di imposte asfissiante renderà molto difficile lo sviluppo del lavoro privato e la creazione di nuovi posti di lavoro. Il futuro scenario cubano si presenta molto triste. Si parla di eliminare progressivamente la tessera del razionamento alimentare che prevedeva somministrazioni di beni a prezzi politici e di licenziare 500.000 lavoratori pubblici. In cambio il governo pretende il pagamento di imposte esose che riducono a zero il margine di guadagno. In pubblico Raul Castro parla di incentivare il lavoro privato, ma nelle segrete stanze del governo la sola cosa che interessa è cercare di ottenere un gettito fiscale dai nuovi mestieri, oltre a eliminare un buon numero di stipendi e di sovvenzioni pubbliche.
Gordiano Lupi

Yoani Sánchez denuncia nuevos esfuerzos para controlar la Internet

La bloguera cubana considera que hay que redactar una carta de derechos de los internautas.

La bloguera cubana Yoani Sánchez denunció que el gobierno de Raúl Castro está en proceso de redactar una legislación represiva sobre la comunicación por Internet.
En conversación con Radio Martí, Yoani declaró que el pueblo no tiene posibilidad de conocer los pormenores de la ley, pero que al parecer el régimen comunista intenta regular algunos fenómenos que ocurren en el ciberespacio, lo que afectaría a los blogueros como ella, que residen en la isla.
"Las nuevas regulaciones nos dejarían desprotegidos, y por eso creo que llegó el momento de que los comunicadores en Cuba redacten una carta de derechos como internautas", dijo Yoani.
En ese sentido dijo que Naciones Unidas también debería considerar la posibilidad de definir como derecho fundamental del hombre el acceso libre a la Internet.
Yoani es autora de la página Generación Y, que suele ser bloqueada en Cuba. Ha ganado varios premios en Europa y Estados Unidos, pero el gobierno comunista no le autoriza salir del país para recoger los galardones en persona.
En Generación Y, Yoani denunció este jueves que el activista y comunicador independiente Silvio Benítez fue detenido, y que su familia está alarmada.

(Fonte Radio Martì)

giovedì 3 marzo 2011

Yoani Sánchez nominata donna coraggio



Il prossimo 8 marzo, in occasione della Festa della Donna, il Dipartimento di Stato nordamericano assegnerà a otto donne scelte in tutto il mondo il premio “donne coraggio”. Yoani Sánchez è tra le prescelte per la sua importante attività nel giornalismo digitale e nelle reti sociali. Il premio non prevede nessuna somma di denaro, ma consiste nella partecipazione a un corso professionale di due settimane negli Stati Uniti, per mettere in contatto le premiate con istituzioni, imprese, e gruppi da loro prescelti. Yoani Sánchez non potrà partecipare, perché le autorità cubane non le hanno ancora restituito il passaporto, ma dovrà accontentarsi della soddisfazione di essere stata selezionate tra le otto donne più coraggiose del mondo. Il premio prevede anche un incontro con una ONG di San Francisco, specializzata in giornalismo che donerà mille dollari a ogni donna vincitrice. Yoani Sánchez ha deciso di elargire l’intera cifra al progetto “I bambini di Carmen e Rey”, che aiuta bambini e adolescenti cubani malati di cancro. La notizia verrà ufficializzata domani sul sito internet del Dipartimento di Stato nordamericano.


Gordiano Lupi

I poveri, la libreta e Fidel che molla...

I poveri, la tessera del razionamento e il lavoro privato

Fidel Castro lascerebbe il posto di Segretario del PCC

I consumatori temono di dover pagare prezzi esorbitanti quando sarà eliminata la tessera del razionamento

Brutte notizie in arrivo da Cuba. Si lamentano le persone che dispongono di bassi redditi, i lavoratori privati e persino il governo.
Il processo di riforma in senso privato del sistema lavorativo cubano non si potrà compiere prima della fine di marzo, ma non è questo il problema più grave. Tra le riforme si parla di avvicendare mezzo milione di dipendenti statali, di alzare i prezzi dei generi di prima necessità e soprattutto di liberalizzare (eliminare la vendita razionata) i prodotti che fino a oggi venivano venduti a prezzi sovvenzionati.
Alejandro Tur Valladares - giornalista indipendente di Cienfuegos, informa che la vendita libera di alimenti che tradizionalmente si potevano ottenere con la famosa libreta, preoccupa i consumatori che dispongono di un reddito basso. Sono apparsi sul mercato prodotti come pasta dentifricia, piccole confezioni di caffè macinato, piselli e zucchero in grani, ma venduti a prezzi esorbitanti. Il riso costa 5 pesos per libbra, lo zucchero 8 pesos. I consumatori cubani non possono permettersi di pagare queste cifre disponendo degli attuali stipendi. Per questo esiste un diffuso timore intorno alle insistenti voci di una prossima eliminazione della tessera del razionamento alimentare.
Al tempo stesso, da Santa Clara giunge notizia di lavoratori privati vessati da multe e controlli. Gli ispettori esigono le fatture delle materie prime che i piccoli imprenditori utilizzano per l’elaborazione dei prodotti. Il giornalista indipendente Joel Espinosa Medrano afferma che spesso la richiesta è assurda, perché i centri statali che forniscono le materie prime non rilasciano ricevute di acquisto.
Intanto la Prava ha diffuso una notizia interessante che potrebbe cambiare la geografia del potere cubano per i prossimi anni. Fidel Castro lascerebbe la carica di Segretario del Partito Comunista Cubano nelle mani del fratello Raúl. In ogni caso Fidel resterebbe come voce fuori campo, nel solito ruolo di opinionista autorevole sul periodico Granma e nessuno potrebbe togliergli il simbolico posto di Padre della Patria. Al tempo stesso, Raúl potrebbe sentirsi più libero nel continuare sulla strada delle riforme intraprese.


Gordiano Lupi

mercoledì 2 marzo 2011

A Cuba aumenta pure la benzina!


Tra i tanti problemi che affliggono cubani c'è anche l'aumento del prezzo della benzina (un male comune) e a tal proposito Garrincha su El Nuevo Herald di oggi ironizza con una divertente vignetta.
Madre: "Vi avevo detto di non ricordare il prezzo della benzina a vostro padre!"
Figli: "Ma a noi piace quando si trasforma nell'incredibile Hulk!"


Gordiano Lupi

Ballerini in fuga

Ballerini cubani chiedono rifugio per "motivi artistici"



The Montreal Gazette informa che cinque giovani promesse del balletto cubano hanno chiesto asilo artistico in Canada per dare un impulso di portata internazionale alle loro carriere. I cinque ballerini sono: Elier Bourzac (foto), sua moglie Patricia González, Jorge Villazón, Yadil Suárez e Hugo Rodríguez. Si tratta di ballerini molto giovani, tra i 20 e i 32 anni di età. Bourzac, che ne ha 26 ed è il più famoso del gruppo, ha sottolineato che i motivi per cui lasciano Cuba sono esclusivamente "artistici". "A Cuba si pratica solo danza classica e in quel campo sono arrivato ai massimi livelli", ha affermato il primo ballerino. I cinque artisti abbandonano il Balletto di Cuba per il desiderio di migliorare le loro carriere. In passato altri ballerini cubani hanno compiuto la stessa scelta: Lorena Feijoo, oggi stella del San Francisco Ballet, José Manuel Carreño, che lavora nell'American Ballet Theatre e Rolando Sarabia, principale bellerino dell'Houston Ballet. In tempi recenti sono fuggiti da Cuba anche Taras Domitro, Hayna Gutiérrez e Miguel Angel Blanco. Saranno solo motivi "artistici"?

Gordiano Lupi

martedì 1 marzo 2011

Peones della dittatura

Niente di nuovo sotto il sole:
infiltrati denunciano la dissidenza cubana al soldo dell’Impero


Carlos Manuel Serpa Maceira e Moisés Rodríguez erano due agenti della Sicurezza di Stato, infiltrati per lungo tempo tra le fila della dissidenza. La rivelazione è stata annunciata dal programma speciale della televisione cubana Peones del Imperio, trasmesso sabato scorso in prima serata. Lo scalpore è stato grande, sia all’interno che fuori dall’isola, tra cittadini cubani ed esiliati. Nessuno può sorprendersi più di tanto, però, soprattutto chi segue da anni con attenzione le vicende cubane. Si tratta di un vecchio copione che le gerarchie governative hanno appreso dai servizi segreti sovietici e dal modus operandi della polizia politica dei vecchi regimi comunisti. Periodicamente a Cuba torna d’attualità la mai provata accusa governativa che descrive tutta l’opposizione interna come un’organizzazione finanziata dagli Stati Uniti.

Carlos Manuel Serpa Maceira, agente Emilio, e Moisés Rodríguez, agente Vladimir, sono stati presentati al folto pubblico che il sabato sera si riunisce davanti agli schermi televisivi. Serpa era en un giornalista indipendente molto attivo, vicino alle Damas de Blanco, collaborava con organizzazioni di stampa di Miami, come Radio Mambí, Cubanet e Radio - TV Martí. Rodríguez, tra il 1987 e il 1989, ha fatto parte della Commissione Cubana per i Diritti Umani e la Riconciliazione Nazionale.

Il programma televisivo ha presentato l’opposizione cubana come un blocco monolitico diretto e pagato da Washington. Le accuse più gravi sono state rivolte ai dissidenti più prestigiosi: dalla blogger Yoani Sánchez, che riscuote grande credito internazionale, fino alle Damas de Blanco, che ogni domenica marciano per le strade dell’Avana chiedendo la liberazione dei prigionieri politici. Gli agenti hanno rivolto pesanti accuse al giornalista indipendente Guillermo Fariñas, che ricordiamo in un lungo sciopero della fame per reclamare la liberazione dei prigionieri politici e per aver ricevuto il Premio Sacharov dal Parlamento Europeo, nel 2010. Un altro obiettivo degli agenti infiltrati è stato Jorge Luis García Perez, alias Antúnez, un ex prigioniero politico che si è reso protagonista di numerose proteste contro il governo dei fratelli Castro. Secondo le accuse si tratterebbe di persone “pagate dall’imperialismo statunitense”.

Antúnez, in un’intervista telefonica rilasciata a El Nuevo Herald, ha detto che gli oppositori non devono scoraggiarsi per la propaganda governativa, proprio adesso che nella popolazione sta crescendo simpatia e condivisione. Secondo Antúnez, Serpa non è un agente della Sicurezza di Stato ma un semplice traditore, un cittadino corrotto dalle autorità che hanno approfittato della sua debolezza e di uno stato di bisogno economico.

Laura Pollán, leader delle Damas de Blanco, ha detto che non è sorpresa per l’infiltrazione di agenti, perché sono 52 anni che il governo cubano cerca di screditare la dissidenza. “È un modo per intimidirci e per creare sfiducia nei nostri confronti, ma non otterranno il loro scopo, anche se i mezzi di comunicazione sono tutti nelle mani del governo”, ha detto la Pollán. Domenica scorsa le Damas de Blanco sono state insultate e percosse durante un lungo atto di ripudio da parte di gruppi governativi,.

Serpa ha detto a Juventud Rebelde: “L’opposizione esiste solo per ottenere denaro, tutto è in funzione dei dollari statunitensi”. L’agente infiltrato ha definito la Sociedad Interamericana de Prensa (SIP) e Reporteros sin Fronteras come “organizzazioni che servono soltanto a condurre battaglie mediatiche contro Cuba”.

Cubanet e altre reti di attivisti sono state oggetto di accuse da parte degli agenti. È facile vedere che siamo di fronte a pura propaganda di Stato, condotta facilmente in un situazione di totale assenza di libertà di stampa e di impossibilità a controbattere le accuse. Un attacco per screditare l’opposizione, che giunge in un momento difficile, per evitare che a Cuba possano verificarsi ribellioni sul modello arabo. Il governo cubano vuole mantenere con ogni mezzo il controllo della situazione politica e sociale, anche se si rende conto che il movimento oppositore sta compiendo grandi passi in avanti. Si vuol far credere che l’opposizione esiste soltanto perché è sovvenzionata dall’estero. Si sta ripetendo il vecchio copione della Primavera Nera del 2003, quando l’ondata repressiva venne anticipata da pesanti accuse da parte di agenti infiltrati nelle fila della dissidenza. Le testimonianze dei poliziotti segreti servirono per condannare giornalisti indipendenti a lunghe pene carcerarie.

Non resta che attendere gli sviluppi.



Gordiano Lupi

La vignetta è di Omar Santana (El Nuevo Herald)